LUCCA. 451 imprese in meno rispetto al 2013 e un giro d’affari che si è ridotto di circa un terzo rispetto al 2008: è in questo contesto che la Cna provinciale di Lucca si ritrova sabato mattina (18 aprile) alla Camera di Commercio di Lucca per l’assemblea annuale che dovrà portare all’elezione del nuovo presidente. Dopo le dimissioni di Luca Poletti il 12 marzo scorso in seguito alla scelta di correre come candidato a sindaco di Viareggio, la guida dell’associazione è passata ad Andrea Giannecchini che nel ruolo di presidente vicario l’ha traghettata fino a questo appuntamento.

Il programma prevede che la mattina sia divisa in due parti, con l’inizio dei lavori alle 9 in parte privata con l’elezione del nuovo presidente provinciale e poi, dalle 11, l’apertura per la parte pubblica con la tavola rotonda sulla “Riforma delle Camere di commercio e delle province: nuovi scenari per la rappresentanza”. Un argomento di grande attualità che sarà trattato da Andrea Sereni, presidente di Unioncamere Toscana, da Valter Tamburini, presidente Cna Toscana, Ademaro Cordoni, vice presidente della Camera di commercio di Lucca, dall’assessore provinciale Francesco Bambini e dall’assessore del Comune di Lucca Giovanni Lemucchi.

Nel corso della mattinata saranno anche illustrati i dati dell’Osservatorio regionale sull’artigianato, che sono poco rassicuranti perché vendono oltre 2mila imprese in meno in Toscana solo nel 2014 e oltre 9mila in meno dal 2008 a oggi. Secondo i dati di Infocamene Toscana, l’artigianato paga a carissimo prezzo la crisi che ha pesantemente danneggiato i consumi e minato la fiducia delle famiglie.

manifestazione protesta cna romaSempre a livello regionale, si è tornati indietro di oltre 15 anni, se si pensa che il 31 dicembre scorso le aziende artigiane era 109.491, un dato inferiore ai livelli del 2000, quando erano poco meno di 111mila. Purtroppo Lucca è tristemente al top nella classifica regionale. Con 451 imprese in meno e appena sotto Firenze (che ne ha perse 581) ma ben al di sopra di tutte le altre province.

Per quanto riguarda i vari settori, le costruzioni sono il comparto in cui l’artigianato continua a pagare il prezzo più alto alla crisi (-1566); in controtendenza abbigliamento (+93) e pelletterie (+76), sostanzialmente stabile l’alimentare (+24). Ma al di là dei lati negativi a preoccupare è la profonda crisi di medio periodo che ha colpito l’artigianato toscano dall’inizio degli anni 2000 con profondi processi selettivi che continuano a interessare l’economia artigiana della nostra regione, il cui giro d’affare si è contratto di circa un terzo dal 2008. In poche parole parliamo di un settore ancora molto fragile con prospettive che continuano a essere orientate alla neutralità o alla crescita zero.

I segnali positivi si vedono dall’indagine dei sentimenti condotta di recente da Cna Toscana che su un campione di imprenditori prevede per il 2015 miglioramento un po’ su tutti gli indicatori e i livelli produttivi e di fatturato sono attesi in recupero, ma il quadro generale presenta un profilo di sostanziale stazionarietà. Il fatto che non si preveda un inizio di ripresa è testimoniato però dallo scarso rilievo della spesa per gli investimenti poiché solo il 20,8% prevede di effettuarne nel corso del primo semestre 2015.

Sono numeri che certificano il tributo che le imprese artigiane hanno pagato, e continuano a pagare, alla crisi. Dal 2008 al 2014 è stato un bollettino di guerra: la congiuntura ha messo al tappeto 9.335 artigiani con la perdita di oltre 28.000 posti di lavoro, una decimazione che ha coinvolto tutti i settori, dall’edilizia ai trasporti, dalla manifattura ai servizi.

(Visitato 45 volte, 1 visite oggi)
TAG:
CNA presidente

ultimo aggiornamento: 17-04-2015


Taglio del nastro per la mostra Agrozootecnica

Oltre 400 ragazzi al “Forum Giovani 2015” a Sant’Anna di Stazzema